Gabbro dista dal mare Km. 10, dal capoluogo
Km 13, la popolazione è di 1312 abitanti al 31.12.99.
Sorge a est delle colline livornesi, sulle pendici del colle
Poggio Pelato, a 204 m. sul livello del mare
Il nome attuale del paese deriva dal latino "glabrum"
con evidente riferimento al luogo arido e sterile , ricco di
"gabbro", la roccia eruttiva ricca di magnesio, dal
colore verde scuro, su cui il paese sorge. Nel 1879 furono
scoperti a Gabbro dei sepolcreti etrusco-romani che confermano lipotesi
che il paese abbia proprio questa origine.
Il Comune rurale del Gabbro compare nei documenti per la prima
volta il 12 gennaio 1312.
Tentativi di ripopolamento di questa zona avvennero soprattutto
dopo il 1547 quando Cosimo I de Medici esonerò queste terre dal
pagamento delle tasse per 20 anni. Questi luoghi infatti, a quel
tempo erano ricoperti dai boschi e piuttosto difficili da
coltivare.
Nel 1859 il Granducato di Toscana venne ammesso al Regno dItalia
e il Gabbro fu sottoposto al Comune di Collesalvetti. Dal 1910 fa
parte del Comune di Rosignano.
Dal 1886 visse a Gabbro il pittore macchiaiolo Silvestro Lega che
nella sua opera si è ispirato più volte al paesaggio di questo
ridente paese.
Da visitare la chiesa di S. Michele Arcangelo del 1700 riportata
allantico barocco lineare. Oltre al centro storico con il
suo arco ed alla rocca è consigliato visitare le interessanti
tipologie rurali che si trovano lungo Via delle Capanne che
collega Gabbro alla S.S. 206 e la settecentesca Villa Mirabella
che fu la residenza di campagna dei Finocchietti, commercianti di
origine francese.( Tra gli impegni dellAmministrazione vi
è quello di recuperare questo edificio e destinarlo a fini
espositivi).
CENTRO
CIVICO:
Piazza Gramsci tel. 0586/742097
DUE PASSI NEL
VERDE:
Da Piazza Cavour, seguendo Via Rialto che scende verso la vallata orientale si ha occasione di percorrere un sentiero molto suggestivo che si snoda fra alberi di sughero ai margini della boscaglia. Questo itinerario veniva seguito dalle donne del Gabbro per andare ad attingere lacqua e a lavare i panni alla fonte di Rialto. Tale fonte fu ristrutturata nel 1609 e nel 1682 quando vennero costruiti i lavatoi e gli abbeveratoi per gli animali. Prima di arrivare alla fonte è possibile scorgere una edicola votiva originaria del 600 che custodisce un quadro della Madonna ed alcuni cunicoli, nei quali i Gabbrigiani si nascondevano per sfuggire ai bombardamenti dellultima guerra mondiale.
MANIFESTAZIONI:
Fiera
del paese il 30 settembre di ogni anno.
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